
Harding e l'Orchestra di Santa Cecilia al Ravenna Festival

Il 10 luglio con musiche di Wagner, Mahler e Brahms
Ravenna Festival chiude il ciclo dedicato alle grandi orchestre internazionali con quella che la rivista inglese Bbc Music Magazine nel 2022 ha inserito nell'elenco delle venti migliori orchestre del mondo: l'Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, in concerto il 10 luglio alle 21 al Pala De André, con la bacchetta del nuovo direttore musicale, Daniel Harding. Il mestro britannico, che il prossimo agosto festeggerà 50 anni e che fuori dal podio è anche pilota di linea, ha scelto un programma dedicato al tardo Ottocento mitteleuropeo. In apertura una rarità di Gustav Mahler, il movimento sinfonico Blumine tratto dalla prima stesura della sua Sinfonia "Il Titano"; la radiosa Seconda Sinfonia di Brahms e il Preludio e Morte di Isotta di Richard Wagner. Blumine, traducibile con "raccolta di fiori", è uno degli Andanti più ispirati di Gustav Mahler. Oggi lo si ascolta come brano a sé, ma nei piani del compositore boemo doveva rappresentare il secondo movimento della sua Prima Sinfonia. Scomparso dalle sale da concerto per quasi ottant'anni, Blumine è riemerso nel 1966, diventando così una gemma autonoma di assoluta bellezza. Nel programma proposto da Harding, ci sono poi due sommi compositori dell'Ottocento tedesco, Brahms e Wagner. Di quest'ultimo deflagrerà il Preludio e Morte di Isotta, ovvero l'inizio e la fine del Tristan und Isolde fusi in un unico pezzo sinfonico che ben rappresenta la rivoluzione musicale portata da un'opera alla quale si ispirarono filosofi, artisti e cineasti (basti pensare al film Melancholia di Lars von Trier). Colpisce invece per il suo carattere marcatamente cantabile la Seconda Sinfonia di Brahms, quella in re maggiore Op. 73, frutto dell'estate 1877 trascorsa sul Wörthersee, in Carinzia, dove "le melodie - scrisse l'autore - sono talmente abbondanti che bisogna fare attenzione a non calpestarle".
E.Reid--TNT